Come educare un bambino nello Spettro?

Come educare un bambino nello Spettro?

La valutazione, la gestione e il coordinamento delle cure per i bambini e dei giovani con autismo dovrebbero essere forniti attraverso TEAM MULTIDISCIPLINARI SPECIALIZZATI che includano: pediatri, neuropsichiatri, psicologi, logopedisti, educatori, terapisti comportamentali, terapisti occupazionali o della neuropsicomotricità, insegnanti e servizi di assistenza sociale. Più altri specialisti dove necessario come ad esempio un neurologo, un gastroenterologo o qualsiasi altra professionalità necessaria a seconda del profilo della singola persona e delle sue necessità.

Di primaria importanza è fornire informazioni ai genitori e alla persona stessa (quando adeguato al livello di sviluppo) in modo da INCLUDERLI NEI PROCESSI DECISIONALI e provvedere al PARENT TRAINING.

Offrire un approccio collaborativo al trattamento e alla cura che prenda le loro preferenze in considerazione.

L’intervento dovrebbe essere: PERSONALIZZATO; concordato tra professionisti, scuola-lavoro e famiglia; CONCORDATO con la persona stessa se possibile.

È importante SVILUPPARE UN PROFILO DI PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA che includa: abilità intellettive, stile di apprendimento, abilità accademiche, competenze fonologiche, linguaggio, comunicazione, abilità motorie, comportamenti adattativi, salute mentale ed emotiva, salute fisica, nutrizione, profilo sensoriale ed un’analisi dei comportamenti non adeguati.

COMUNICARE LA DIAGNOSI IN MODO APPROPRIATO AI GENITORI E ALLA PERSONA.

Troppo spesso si ha paura di usare la parola Autismo. L’Autismo fa paura perché le persone, e spesso anche i professionisti, hanno una visione stereotipata dello stesso. Avere paura di parlare di Autismo, ritarda la presa in carico e l’implementazione di un intervento efficace generando una profezia che si auto avvera.
Soprattutto all’inizio è importante considerare e valutare ADATTAMENTI DELL’AMBIENTE in linea con lo stile di pensiero (per immagini, uditivo, etc.) del bambino e le sue peculiarità sensoriali e percettive.
Durante la crescita e attraverso l’insegnamento è importante ridurre la struttura esterna e al contempo aumentare la capacità di AUTOREGOLAZIONE ed ADATTAMENTO della persona.

Considerare uno specifico intervento PSICO-EDUCATIVO

Ad esempio: ABA-VB, DENVER, DIR, CBT, ETC. per le caratteristiche di base dell’autismo nei bambini, che comprenda:

  1. strategie per genitori ed insegnanti al fine di aumentare l’attenzione congiunta, l’impegno e la comunicazione reciproca nel bambino.
  2. Insegnamento di richieste e condivisione, tecniche di modellamento;
  3. tecniche per espandere il repertorio comunicativo e regolatorio, il gioco simbolico e le routine sociali.
Qualsiasi intervento dovrebbe sempre prevedere UN’ANALISI FUNZIONALE DEL COMPORTAMENTO e l’uso di strategie mirate e basate sull’evidenza scientifica.

L’analisi funzionale del comportamento serve a descriverlo in modo oggettivo e misurabile; a prevedere i tempi e le situazioni in cui si verifica; ad identificare le variabili che lo sostengono.
L’analisi funzionale del comportamento serve a comprendere la struttura e la funzione di un dato comportamento per insegnare alla persona delle alternative funzionali al raggiungimento dello scopo che la persona stessa si era prefissa.

Gli interventi psicosociali efficaci hanno alcuni PUNTI IN COMUNE indipendentemente dalle teorie di riferimento
  1. INDENTIFICARE chiaramente i comportamenti obiettivo.
    2. Focalizzarsi su un outcome collegato alla QUALITÀ DELLA VITA della persona.
    3. Ricercare e MODIFICARE DEI FATTORI AMBIENTALI che possono contribuire ad iniziare e a mantenere il comportamento.
    4. Implementare una strategia di intervento DEFINITA con chiarezza.
    5. Implementare un programma chiaro di RINFORZI e la capacità di offrirli:
    1. Rapidamente
    2. In maniera contingente (immediata)
    3. In modo consistente
    6. Implementare un programma TEMPORIZZATO per raggiungere gli obiettivi.
    7. Provvedere alla PRESA DI DATI prima, dopo e durante l’intervento.
    8. Applicare il programma in modo CONSISTENTE In tutti i CONTESTI.
    9. INCLUDERE I GENITORI negli aspetti decisionali e trasferimento di conoscenze per l’intervento.
    10. Ovviamente prima dell’intervento va fatta L’ANALISI FUNZIONALE DEL COMPORTAMENTO.

NON ESISTONO AL MOMENTO FARMACI o terapie farmacologiche PER I SINTOMI PRINCIPALI DELL’AUTISMO.

Per una descrizione degli INTERVENTI EFFICACI consultare le LINEE GUIDA 21 DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ.

Condividi sui tuoi profili social: